Laguna di Venezia in primavera con la barca

Posted on febbraio 22nd, 2011, by nazzarena

Noi siamo appassionati marinai di acqua dolce, con la mia bambina piccolissima (11 mesi) andammo anni fa sul Canal du Midí e le barche ci hanno accompagnato per tutti questi anni. Olanda – splendido il percorso di Pattini d’argento -, Francia, Inghilterra ma mai l’Italia, finché non ci siamo accorti che si affittano barche sulla laguna Veneta. Un’Azienda locale – www.charterboat.it – affitta sia barche proprie che in franchising con la piú nota Locaboat. Noi abbiamo preso un Pennichette, che già conoscevamo, e ci siamo divertiti da matti.
Le barche affittate non richiedono patente e la laguna veneta è veramente facile. Mio figlio – 6 anni – ha guidato per la maggior parte del tempo, il padre lo ha assistito soltanto nei pressi dei porti. Persino io, vittima del maschilismo di un bambino, ho potuto guidare a lungo, e ho guadagnato anche una lode.
Arrivati a Sottomarina Lido abbiamo preso la barca e fatto la spesa, gentilissimamente ci sono stati forniti percorsi ed istruzioni, dati consigli e avvertimenti. Poi siamo partiti: abbiamo scelto il percorso sul fiume Sile, dentro un parco naturale creato dagli antichi lavori della repubblica di Venezia. La cosa negativa è stato lo sporco che abbiamo visto: plastica dappertutto a stuprare immagini da favola. Cigni che covano le uova, tartarughe che prendono il sole, nutrie che saltellano qua e lá. Abbiamo fatto aprire un paio di ponti (dolcissimo l’omino che arriva in bicicletta dal comune vicino), e superato due chiuse – “ma queste son bazzecole in confronto alle francesi!!!” Nora 10 anni – Abbiamo visto, capito e commentato la storia e l’evoluzione del fiume.

Sia all’andata che al ritorno ci siamo goduti Murano, Burano, Torcello. Superato l’obbligo turistico: soffiatura del vetro, souvenir per Nonne e zie, visita della splendida basilica di Torcello, siamo andati a cena in una pizzeria locale, la piú modesta e meno appariscente, piena di gente del luogo. La passione per il vino dei veneti ci ha contagiato, fortuna che non girano automobili, e avevamo la barca poco lontana. I bambini si son fatti una gran bella corsa, e i genitori hanno giocato con loro in un silenzio da favola. E´stato bellissimo camminare per calli e scoprire casette amatissime piene di fiori, campielli con attrezzatura gioco per i bambini e gatti a piú non posso. Sul Sile le trattorie ci venivano incontro, cibo freschissimo e di ottima qualità; ma anche colazione a pasta e cappuccino in un posto odoroso di vino e frequentato da barcaioli 50enni che han guardato male mio marito che non beveva. Comunque ci siamo divertiti anche ad andare a far la spesa; sul braccio di fiume detto Piave vecchia abbiamo incontrato piccoli alimentari pieni di cose locali e cose piú comuni (per rassicurare i bambini), un fruttivendolo che vendeva merlot locale spillandolo da fusti di alluminio – bottiglie di plastica alla mano – e pizzerie da asporto per la gioia di mamma che non voleva cucinare. La maggior parte del tempo l’abbiamo però passata al sole, a guidare la barca, a leggere un buon libro, a giocare a carte, ad osservare e commentare quello che vedevamo. Con tutto il tempo del mondo a nostra disposizione per parlare e goderci il fatto di essere una famiglia felice. A Venezia siamo andati a vedere le barche da crociera che partivano e mio marito si è messo a fare il gioco con le onde – andava incontro alle onde in modo che la barca beccheggiasse alla grande, e mamma strillasse, mentre tutti gli altri ridevano – quindi ci siamo addentrati per la parte meno nota della cittá, isole e isolette sulle quali ci sono dei ruderi lasciati alla vegetazione – avventura avventura una merenda da far paura! – oppure il bellissimo convento della chiesa Armena. Come condimento siamo capitati in uno strano posto pieno di mistero. Una bellissima villa con un’entrata strana, video sorvegliata. Non era possibile attraccare in nessun posto e il tutto emanava un’atmosfera sgradevole di segreto. Ci aspettavamo James Bond, ma abbiamo deciso che dal vero non valeva la pena incontrarlo, per cui siamo filati via!!!
La Pasqua 2010 è stata meravigliosa. Noi siamo stati fortunati, abbiamo trovato l’unica settimana di bel tempo con temperature mitissime che ci hanno permesso di pranzare sulla terrazza della barca. Unica nota negativa, lo stato dei punti di attracco, sporchi e pochi; mi sono chiesta se le amministrazioni locali hanno l’idea di avere una ulteriore risorsa turistica, nuova e originale. Comunque la cosa bellissima dell’andare in barca rimane il tempo che rallenta; non si corre, e non si può correre, superate le prime 24 ore di astinenza da stress tutto diventa meraviglioso. Ci si ritrova e si gode l’uno dell’altra, ci si riposa perché si vuole e non perché si deve. Il tempo riacquista 60 battiti di cuore al minuto e non di piú come deve essere.

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